La salsa di soia, si sa, è la salsa cinese per eccellenza.
Ha più di 3000 anni di storia ed è ottenuta da soia, grano, acqua, sale, a cui viene aggiunto un particolare fungo (Aspergillus) che permette al composto di fermentare.
Normalmente la salsa viene lasciata fermentare dagli 8 ai 12 mesi, dopo di che viene filtrata e pastorizzate.
Da qui si ottiene la salsa di soia chiara, quella comunemente utilizzata in cucina e che conosciamo tutti. È sapida ed è anche la migliore da usare durante la cottura o per gli intingoli.
La salsa di soia scura invece viene lasciata invecchiare più a lungo e viene aggiunta la melassa. Rimane più indietro di sapidità ed è più densa e scura.
Delle due, quella indispensabile è sicuramente la salsa di soia chiara: solitamente le ricette che prevedono la salsa di soia scura possono essere affrontate anche senza, visto che quello che aggiungono è la parte di colore e l’apporto aromatico “caramellato”, che si può ottenere anche aggiungendo dello zucchero alla salsa di soia chiara.
A me piace tenerne una bottiglia in casa, la salsa scura infatti aggiunge colore e rende i piatti, soprattutto quelli stufati, molto profumati e invitanti.
Infatti l’ho usata per scurire il brodo dei Noodles in brodo di manzo